benefattore del popolo
«Sono Gustavo Perozzi, figlio dei Conti Ettore e Rita. Fin da bambino, respiro il patriottismo che pervade le stanze della mia casa. Insieme a mio fratello Adolfo, studio nei collegi militari di Firenze e Torino e sposo gli ideali liberali di Mazzini. Nel 1861 ho perfino l’onore di ricevere una lettera da parte di Garibaldi che mi esorta a coltivare il valore militare. Nel 1888 mi trasferisco nella villa di mio padre, a Montecassiano, e do avvio a una serie di lavori di ristrutturazione che la trasformano in un’azienda agricola efficiente e moderna. Ricopro l’incarico di sindaco di Montecassiano e instauro con i miei compaesani un rapporto di fiducia e rispetto reciproci, adoperandomi per la crescita del mio borgo e il buon funzionamento degli enti pubblici. Sono convinto che la Scuola faccia l’uomo e sento il dovere di finanziare le scuole rendendole accessibili ai bambini di ogni estrazione sociale. Insieme all’aiuto dell’amministrazione comunale, Montecassiano viene dotata di un acquedotto comunale. Ricevo la nomina a sindaco di Macerata e poi a Presidente della Provincia. Sostengo progetti volti a migliorare l’agricoltura e le opere pubbliche. Quando nel dopoguerra vengono negati i riconoscimenti a mutilati e a combattenti, mi sento tradito dagli alti ideali in cui credo e comincio ad assumere uno spirito più conservatore, avvicinandomi ai sostenitori del Fascismo.
Dopo la morte prematura di mio fratello Adolfo, mi prendo cura di mia cognata Elena Cremona, rimasta vedova, e dei suoi figli. Mi sposo in tarda età con una donna di rara sensibilità e amorevolezza, Adele Tanci, ma dalla nostra unione non nascono eredi».